Guccini, uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi, confessa di non riuscire più ad ascoltare la musica. E se la prende con il rap…
La rottura con il mondo della musica non poteva essere più profonda di così. Per Guccini prima c’è stato l’addio alla sua, sia quella cantata che quella suonata, già parecchi anni fa. Ma la crisi, se di crisi si può parlare, non ha fatto che acutizzarsi nel tempo. «Io non canto più, non suono più ma soprattutto non ascolto più musica. Ho avuto un overdose» racconta Guccini, ospite ad Asti del primo stage di Akamu, l’accademia della musica dedicata ai cantautori.
La confessione ha quasi del liberatorio: «Ogni tanto, in automobile, mia moglie accende la radio e io la prego subito di spegnere, Troppo rap, abbiate pietà. Non ce la faccio proprio. A volte ne sento qualcosa, per sbaglio, e mi dico: ma questo che cavalo canta?».
E proprio contro il rap Guccini non risparmia critiche. «Ora gli unici che hanno un po’ di successo sono i rapper. Come sappiamo, il rap è una cosa italianissima» ha commentato in tono ironico. «Io ogni tanto riesco ad ascoltare il Rock and Roll di una volta, quello di Little Richard, di Elvis Presley, di Jerry Lee Lewis».